Venice Marathon 2010 : il ritorno di Danilo Goffi
Ormai ci siamo, pochi giorni ancora e Danilo Goffi ritornerà a correre alla Venice Marathon che, nel 1995, lo lanciò a livello internazionale con la vittoria, la conquista del titolo italiano e il crono di 2h09’26’’. E poi da lì una carriera contrassegnata da medaglie importanti e un personal best sulla distanza di 2h08’33’’. Per la sua venticinquesima maratona Goffi si è preparato con meticolosità per due mesi filati: una media di 200km settimanali lungo i percorsi di Parabiago e della Montagnetta di San Siro. Un programma caratterizzato da lunghi di 35/37 km, ripetute (6x2km, rec 1km; 5x3km, rec. 2km) e lavori attorno ai 21 km a ritmo maratona.
La motivazione che ha costantemente accompagnato Goffi in questi due mesi è stata quella dei tempi d’oro, per dimostrare, coi fatti, che il suo valore non può essere messo in discussione. Ha scelto di non fare nessun test di verifica sulla mezza. “Ho preferito lavorare – dichiara Goffi – perché era da un anno che non correvo una maratona e dovevo, nonostante le tante maratone corse in carriera, riabituare il mio corpo alla fatica delle lunghe distanze e avendo iniziata la preparazione a settembre, una gara 20/30 giorni prima dell’evento, mi avrebbe tolto una settimana di lavoro pieno e non potevo permettermelo.
La mia condizione è buona. Non ho avuto intoppi durante la preparazione, per cui posso sbilanciarmi dicendo che sono pronto per fare una bella prestazione. A livello cronometrico preferisco, come è mia abitudine, non fare previsioni. Anche dal punto di vista mentale mi sento molto sereno e fiducioso per il lavoro svolto”. Naturalmente – continua Goffi – le sfide importanti non possono essere preparate da soli ma si è sempre supportati da persone che, giorno dopo giorno, mi conferiscono tranquillità e fiducia. Tra queste la mia famiglia, il mio allenatore, Giorgio Rondelli, sempre voglioso di affrontare nuove sfide, e miei fisioterapisti del centro Energie di Cesano Maderno, che mi seguono ormai da tempo con professionalità e passione”.
Giovanni Certomà – Uff. Stampa